Review and articles 2017-08-01T11:24:52+00:00

Review and articles

Germania 2012

 

L’Arena per il successo in Germania 2012

Niccolò Perrone – Roma in Jazz

Quale miglior scenario senario se non le strade americane, per raccontare un’esperienza itinerante in cui trovano sintesi interpretativa le più varie declinazioni del linguaggio jazz. Registrato fra De Moines, Iowa, e Fairfield, Connecticut, Live in USA del Luca Donini Quartet suscita nell’ascoltatore le sensazioni di chi intraprende un viaggio “sulla strada” attraverso il cuore degli Stati Uniti […]Composto da musicisti di alto lignaggio, il quartetto è attivo da più di vent’anni e vanta un elevato numero di partecipazioni a Jazz Festival di caratura mondiale, oltre a una produzione discografica che annovera ben sette album. Live in USA, ultimo CD della discografia, testimonia l’esibizione della band in occasione del JazzinJuly Festival di Des Moines, Iowa, una delle tappe della tournée americana di due settimane tenuta dal quartetto nel 2008 […] Una carriera esemplare, a dimostrazione di come il Luca Donini Quartet si possa considerare realmente una delle formazioni di spicco nell’ambito del jazz europeo […]

 

Pino Saulo – Battiti di RadioRai3

03 ottobre 2011, Luca Donini Quartet ospiti all’interno del palisensto della trasmissione Battiti di Pino Saulo in onda su Radio Rai 3 dalle ore 00.00 alle ore 1.30 .

Magazine musicale dedicato al jazz, alla black music e alle altre musiche che si affacciano con sempre maggiore pertinenza nel panorama musicale e discografico.

 

Bartholomew Christoph

Oh serendipity.. the most marvelous means to discovery!

[…]Maurizio’s brush hypnotized us like the red spot on Jupiter, swirling into faces of Bacco and animals of lore, with colors of terroir, all dancing to Donini’s Saxophone in the spirit of that Democritus from Abdera for which we are to be reminded that “life without festivity is like a long road without an inn.”

The melody, with a timing jovial to the Huygens tempor, somehow discovered the colors on the canvass, to exhalt elegance in chaos, successfully pasquinating Platonic perfection. I was astounded, as that Empedocles must have been, when discovering air through the clepsydra.[…]

 

Alessandro De Gerardis – Rai ISORADIO

6 giugno 2011 – la notte tra mercoledì e giovedì dalle ore 00:30 alle 1:00
LUCA DONINI QUARTET
partecipa a La “Notte degli Indipendenti” di Rai Isoradio (103.300)
all’interno del programma Diesel di Alessandro De Gerardis

Lo speciale di 30 minuti che sarà interamente dedicato all’ultimo progetto del quartetto “Live in USA”

 

Andrea Turetta

Intervista con Luca Donini Quartet

Il Luca Donini Quartet è tra i gruppi più rilevanti del panorama electric-Jazz Italiano. Ad oggi, 8 i cd pubblicati, di cui l’ultimo , “Live in USA” , è stato registrato in America durante l’importante Festival Jazz in July a De Moines (capitale dell’Iowa) e a Fairfield nell’ArtFirst Fridays Jazz Festival. La formazione è composta da: Luca Donini (sax), David Cremoni (chitarra), Mario Marcassa (basso) e Sbibu (batteria). Alle domande dell’intervista ha gentilmente risposto, il leader del gruppo, Luca Donini…

 

Roberto Paviglianiti, All About Jazz

Registrato dal vivo in quel di Des Moines, Iowa, durante il JazzinJuly Festival del 2008, Live in USA evidenzia tutta la forza espressiva di cui è capace il quartetto di Luca Donini, una delle realtà più interessanti del panorama electric-jazz italiano.

[…]profondo feeling tra i componenti della band e il loro saper sviluppare jazz[…]

[…]Miscela che trova momenti di tensione e atmosfere più pensose, situazioni slegate da formalità di facciata (“Raft”) e melodie più levigate (“Danza dei sogni”). Melodie che scaturiscono dalle linee guida dettate dal sax di Donini, capace di trascinare l’ascoltatore – attraverso assoli di rara bellezza […]

[..] Album dal percorso mai scontato, pieno di piccole sorprese, gradite e sottolineate dagli applausi del pubblico lasciati nella registrazione. [..]

 

Davide Ielmini, Musica Jazz

“[…] Musica che combina elementi di jazz, rock, funk, classica e musica medio-orientale.
[…] Gli esecutori dimostrano una professionalità di prim’ordine sia a livello esecutivo, negli arrangiamenti spesso difficili, che improvvisativo.
[…] per chi già conosce il sassofonista, sa quanto gli piaccia attorcigliare la musica, ossia renderla gradevole all’orecchio ma nello stesso tempo inebriante per il cervello.
[…] La musica di Luca è fatta di suoni ben poco elegiaci, piuttosto terrosi, argillosi e ferrosi. E’ musica “minerale”, depositata in secoli di storia […]
Donini non va in cerca di souvenir ma di fragranze contemporanee tinte di antico e di blues.[…]
Donini ci racconta il suo mondo con lo stile inconfondibile che rende i suoi brani piccole avventure di suoni alla ricerca del mistero che passa tra monofonia e eterofonia […]”

 

Tony Scott, official site www.tonyscott.it/legnago.htm

The musicians on the photo are from the Veneto area. The fantastic leader of the Jazz Project Orchestra is the saxophone player Luca Donini who is also the composer of the first part’s songs of the program. With him Tony Scott lead the Orchestra, playing also clarinet and tenor sax.
The second part was made by Tony Scott compositions came out from the recording of 1953 and 1956 Tony Scott Orchestras. On the repertoire a fantastic uninion was proposed beetween the two songs of arabian scent : Whirling Dervish by Tony Scott and Nawa by Luca Donini. On the program also the Scott’s compositions Nina’s Dance, Theme and Variations, and the fantastic 1953 song The Blues Have Got Me.

Die naTo Leipzig www.nato-leipzig.de

Luca Donini gehört zu den interessantesten Musikern des zeitgenössischen europäischen Jazz seiner Generation. Seine musikalischen Einflüsse, sein heutiger Stil, sein italienisches Temperament, das sich stark an afroamerikanischen Musikelementen orientiert, konnte er in den letzten Jahren zu einer einzigartigen musikalischen Mischung veredeln.
Am Anfang war sein Stil von Sonny Rollins und John Coltrane beeinflusst. Schnell hat er dann seinen eigenen Stil entwickelt. Dabei hat er als Komponist und Improvisator immer versucht, Elemente anderer Genre wie Theater, Tanz, Filmkunst und Dichtung in seiner Musik aufleben zu lassen.

 

Jim Santella da Cadence “New York” (USA)

“[…] Splitting his duties between soprano and tenor, the saxophonist balances his unit between the contemporary and the traditional. […]
[…] Highly recommended,this one manages to please almost everyone without dluting creative Jazz, as Donini’s quartet combines the blues,Jazz/rock, classical, Spanish traditional and italian folk music successfully.

 

Thom Jureck, (All Music Guide)

Donini is a jazz player from the guts; his compositions take inside them all the elemental proprierties of jazz writing: harmonic invention and extrapolation, modular diversification, chromatic development, and scalar approaches to establishing texuterd color palettes…By using his soprano and clarinets to create a modal sense of space so another melodic architecture can be built by the guitar bifore they swirl together and trade places. The entire recording reflects precision, instinctual deftness, and a sublime musicalità.

 

Beppe Montresor L’Arena

“[…] Piramidi è un lavoro di robusto spessore e nel contempo decisamente godibile, non solo per la cerchia dei jazzofili. E in questo senso conferma Donini (sassofonista, arrangiatore nonché direttore d’orchestra) come un musicista di prim’ordine sulla scena nazionale, estremamente colto ma sempre attento a mettersi in comunicazione aperta e diretta con un pubblico non di nicchia […]”

 

Luca Buti, NEW AGE

Nei quattro album all’attivo per il veneto Luca Donini, sassofonista e clarinettista, nonchè autore di numerose musicazioni per lavori teatrali, è evidente una costante ricerca verso il nuovo unita a un profondo spiritualismo…Quella di “Angel” è una ricerca attenta alla spiritualità del contenuto musicale e alla potenza evocativa dei suoni, a tratti quasi catartica…”
Davide Ielmini, Musica Jazz

Il jazz di Donini è una piattaforma mobile che il gruppo, come sempre magnifico e capace di piccoli e grandi prodigi, dirige all’interno di ogni singolo brano ora aumentando ora diminuendo le sue componenti ritmiche o armoniche. Ciò che resta invariato è lo strumento dell’improvvisazione e con esso quella connotazione inventiva che caratterizza la musica di Donini. Sempre energica, divertente, leggera. Sempre spontanea, allegra, diversa. Sempre così stuzzicante.
..E’ con Donini che la popular-music assume un contenuto non solo estetico ma anche filosofico accentuando la separazione tra ciò che si conosce e ciò che non si è in grado di conoscere ma di immaginare.
… Donini dimostra ancora una volta quanto la musica popolare influenzi la musica colta e sia da quest’ultima ulteriormente influenzata. In realtà fa di meglio, perché crea una commistione tra generi popolari…Luca arriva ad amalgamare, seppur deviandoli dal loro corso tradizionale, gli ambiti in cui si muove il folklore.
…Accade così che anche i dischi di Luca divengano popolari: meteore di un linguaggio sonoro abbagliante e rapido, assemblato con coscienza e acume, perfettamente equilibrato nel tendere ad una particolare simbiosi tra la semplicità dei temi e la loro, magnifica, elaborazione.

Davide Ielmini

Donini sembra si stia specializzando in ciò che comunemente si definisce “etno-jazz”, ma lo fa senza accettare le strettoie dei confini musicali. A caratterizzarlo, infatti, sono le confluenze di generi, le sovrapposizioni di stili, l’eclettismo utilizzato come strumento gioioso, valore aggiunto di una musica piacevolissima e densa, rapida e ironica, lontana dai toni agrodolci. In “Angel” il quartetto si lascia stimolare, ancora una volta, dal concetto di danza, ma anche dalla sperimentazione del free, dalle volate hard-bop, dal funky. Ascoltare il nuovo lavoro di Donini significa vivere, con profondità, un suono travolgente e assoluto dove armonia, melodia e ritmo sono il frutto di una ricerca libera ed avvolgente.

 

Cristina Palesi, New Age

“[…] Considerato unanimemente una fra le voci più significative del jazz europeo della nuova generazione, il sassofonista è soprattutto un compositore sensibile e profondo, attento a tutte le forme sonore contemporanee, in particolare alla musica della Nuova Era, […] Donini riesce a combinare questa sua cultura, anche accademica con una semplicità espressiva che gli viene dai suoi tragitti all’interno della new age […]”

 

Mirka Tolini, Pianura Futura

“[…] Diplomato gira il mondo e l’Europa per suonare ed imparare dai ‘grandi’ il vero spirito del jazz, vuole capire come catturarne l’anima e ci riesce: le sue composizioni sono un’esplosione di emozioni che ogni volta catturano l’ascoltatore catapultandolo in un mondo nuovo.”
David Franklin, Cadence, New York

“[…] Luca Donini and the Future Orchestra demonstrate first-class professionalism in their execution of the often-demanding arrangements as well as in their improvisations. […]”

 

Cristina Palesi SUONO

Luca Donini and the Future Orchestra Piramidi Splasc(H) CDH 751.2
Un album sorprendente, per peso specifico e per colorazioni emozionali, questo del giovane sassofonista veneto di formazione fusion, e capace di contaminazioni a tutto campo, tanto che utilizza il didjeridoo degli aborigeni australiani e le voci di un coro gregoriano femminile, il folklore egiziano (il brano di apertura Nawa, in bilico tra sogni orientaleggianti e jazz ritmatista) e Rachmaninov (la Serenade), gli stimoli dell’acid jazz e l’orchestra – anzi la Future Orchestra. […] Una bella dimostrazione di maturità e di eclettismo, di capacità nel catturare la musicalità e di ritrasmetterla all’ascoltatore, di schizzare una musica che sa concedersi senza riottosità di sorta […]”

 

Davide Ielmini

“Alaya” è un lavoro vincente perché sa dosare linguaggi, atmosfere, vissuti, echi di altri mondi escludendo la pretesa del dettare legge…Oggi, forse più di ieri, il pubblico esige una musica di qualità e nello stesso tempo briosa, impegnata ma tuttavia capace di “disimpegnare”, anche a costo di compromessi. Donini, lo si capisce, ha mirato alla propria e all’altrui – questa è la speranza di ogni artista – soddisfazione…. In questa società artificiosa, sempre pronta ad inseguire le “cyber-songs” sanremesi, ci sono ancora musicisti come Donini che rispettano gli ascoltatori (avvicinando i giovani e le loro necessità) nutrendoli a suon di Storia.

 

Linda Pisani Corriere della Sera

Donini chiude l’Euromeet Jazz Festival, la rassegna firmata da Veneto Jazz […] Luca Donini a Palazzo Reale di Crespano […] uno dei migliori quartetti jazz italiani da anni aperti alle sperimentazioni e alla ricerca. Donini esplora i linguaggi musicali tradizionali, fondendo le diverse aree geografiche, linguistiche e culturali rielaborate con l’improvvisazione.

 

Philip McNally , Cadence, New York

[…] Most of this CD stays on the better side of fusion, like a good Metheny or Brecker group. Donini is strongest on tenor […] where you can hear both Hank Crawford and Michael Brecker as influences. […]”